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TRADIZIONI DEL MATRIMONIO

Negli Stati Uniti esistono vecchie leggi che oggi risultano assurde o anacronistiche, ma che sono tuttora in vigore non essendo mai state abrogate, per dimenticanza. Nello Stato del Massachusset, ad esempio, "9 baci sono l’equivalente di una promessa di matrimonio". E nel Michigan, se una donna decide di abbandonare il marito, lui ha il diritto di proibirle di portar via da casa "qualsiasi indumento".
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Nel 1911, un ricchissimo commerciante di Mosca festeggiò con enorme sfarzo le proprie nozze d’oro: anziché stampare gli inviti sui soliti cartoncini, li fece incidere su lastre d’oro.
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Nel corso della sua vita, la statunitense Linda Essex ha collezionato 15 diversi mariti: le cerimonie nuziali di cui è stata protagonista sono però 22, dato che ella ha sposato una seconda volta alcuni dei propri uomini, dopo essersi pentita di aver divorziato da loro.
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Nell’Olanda settentrionale, quando il pretendente alla mano di una ragazza le si dichiara, si augura che lei gli offra una sedia: è questo, infatti, il segno con cui la donna accetta di sposarsi. La risposta negativa viene invece espressa toccando le molle del caminetto.
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Quando, nel 1957, a 69 anni, il poeta e drammaturgo inglese T. S. Eliot sposò la propria segretaria, che era di 38 anni più giovane di lui, solo pochi intimi erano presenti alle nozze: la cerimonia si svolse alle 6 e 15 del mattino.
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Due signori parlano del matrimonio. "Il matrimonio – dice uno – è una lotteria in cui non si vince quasi mai. Tu conosci forse una coppia ben assortita?". "Si, i Rossi risponde l’altro. – Lui brontola sempre, ma la moglie è sorda".
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Oliver Winter (vocabolo che in inglese significa inverno), impiegato in un ufficio postale di Los Angeles, e la sua fidanzata Wendy Spring (primavera), si sono uniti in matrimonio nel mese di maggio: le damigelle d’onore della sposa si chiamavano rispettivamente April (aprile), May (maggio), e June (giugno).
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Ad Atami, frequentato centro balneare del Giappone, è stato inaugurato un immenso avveniristico albergo che ospita, in particolare, sposini novelli: poiché tutti i piani ruotano su sé stessi, da ciascuna camera si vede il mare per venti minuti ogni ora.
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Nel 1935, gli statunitensi Travis Cochrane e Naomi Thornton si fidanzarono, ma per una serie di circostanze sfavorevoli il loro matrimonio sfumò e cosi essi si persero completamente di vista. Qualche tempo fa si sono ritrovati per caso e, avendo capito di poter ancora instaurare una perfetta intesa, hanno deciso di sposarsi, incuranti della non più verde età: entrambi hanno ormai compiuto gli 82 anni.
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Una giovane statunitense che da bambina era rimasta affascinata dal romanzo "Il mago di Oz", di L. F. Baum, ha voluto sposarsi indossando un abito simile a quello della protagonista della fiaba. Ella ha inoltre chiesto agli invitati di vestirsi rigorosamente come gli altri personaggi del libro, fra i quali sono particolarmente noti l’Omino di Latta, il Leone Codardo e lo Spaventapasseri.



Proverbi, massime e modi di dire sul matrimonio

Moglie e buoi ...dei paesi tuoi.
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Tra moglie e marito ... non mettere il dito.
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Casa senza fimmina ‘mpuvirisci
(proverbio siciliano - una casa senza una donna impoverisce) .
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Matrimoni e viscuvati, di lu celu su mannati
(proverbio siciliano - matrimoni e vescovati, dal cielo sono mandati).

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Chi si marita per amore, di notte ha piacere, e di giorno ha dolore."

 

Le varie culture

La cerimonia matrimoniale nella pratica Buddista
Nella pratica buddista non è mai stato affermato che la cerimonia sia necessaria: una coppia unita o meno con rito civile, può continuare serenamente a svolgere la sua attività all’interno dell’Associazione anche se non "santifica" la sua unione con un matrimonio buddista. Ma se qualcuno, come accade nella maggior parte dei casi, desidera condividere con gli altri la propria gioia per la felice unione, esistono delle forme tradizionali con le quali esprimere questi sentimenti. Il punto di partenza è una forma abbreviata di Gongyo chiamata appunto "Gongyo di cerimonia" che di solito consiste nella recitazione del capitolo Hoben e del Jgage (la parte in versi del capitolo Juro) seguita da alcuni minuti di Daimoku. Anche in questo caso la regola non è ferrea: recitare -per esempio- un Gongyo completo può essere un’alternativa altrettanto valida. Durante la cerimonia, poi, gli sposi e i testimoni bevono sakè da tre diverse tazze, tre sorsi ogni volta a significare le tre esistenze di passato, presente e futuro. Si usa a questo punto dare voce ai sentimenti dei presenti: qualcuno può leggere una frase dal Gosho o un brano –tratto anche dalla letteratura non buddista- a suo piacere, qualcun altro può esprimere liberamente quello che sente o fare i suoi gioiosi auguri agli sposi. Infine, la recitazione di tre Daimoku conclude il rito, come del resto si usa fare anche alla fine delle riunioni di discussione.

Tratto da "il nuovo rinascimento" maggio 1998 n° 195

 

La tradizione cristiana

Introduzione
Innumerevoli sono, nella tradizione cristiana ed in quella Cattolica in particolare, gli interventi, le direttive, i documenti inerenti il matrimonio e la famiglia.

Dalle bolle papali, alle encicliche, ai documenti ufficiali della Conferenza Episcopale ed ai continui richiami fatti dai vari Pontefici nell'arco dei secoli sono veramente migliaia gli interventi su quello che è uno degli argomenti più importanti per un cattolico.

In Italia, in particolare, i Concordati tra Stato e Santa Sede (conosciuti anche come Patti Lateranensi o Concordato Lateranense) hanno sancito le regole di interazione tra l'aspetto civile e quello religioso del matrimonio


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San Giovanni Crisostomo suggerisce ai giovani sposi di fare questo discorso alla loro sposa: "Ti ho presa tra le mie braccia, ti amo, ti preferisco alla mia stessa vita. Infatti l’esistenza presente è un soffio, e il mio desiderio più vivo è di trascorrerla con te in modo tale da avere la certezza che non saremo separati in quella futura… Metto l’amore per te al di sopra di tutto e nulla sarebbe per me più penoso che il non essere sempre in sintonia con te.



Bolle papali ed altri documenti importanti

Il Decreto Generale sul Matrimonio Canonico
La Conferenza Episcopale Italiana nella XXXII Assemblea Generale ordinaria ha esaminato e approvato il "Decreto generale sul matrimonio canonico". Tale decreto è in vigore dal 17 Febbraio 1991. Il documento è composto da 66 articoli svolti in 8 sezioni ed affronta quelli che possiamo considerare gli aspetti principali del matrimonio.

L'obbligo di celebrare il matrimonio canonico con effetti civili, la preparazione al matrimonio canonico con effetti civili, gli atti necessari alla celebrazione, gli effetti civili, la celebrazione, i casi particolari, la separazione coniugale, le cause di nullità matrimoniale, la dispensa dal matrimonio rato e non consumato, sono i principali aspetti trattati da questo documento. Il Decreto, su disposizione di Giovanni Paolo II è stato pubblicato sull'Organo ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana.

 

La posizione della chiesa

Esortazione apostolica di sua Santità Giovanni Paolo II sui compiti della famiglia cristiana –Parte II – il disegno di Dio sul matrimonio e sulla famiglia –

12. Il matrimonio e la comunione tra Dio e gli uomini.
La comunione d’amore tra Dio e gli uomini, (…) trova una sua significativa espressione nell’alleanza sponsale, che si instaura tra l’uomo e la donna. (…) Il loro vincolo di amore diventa l’immagine e il simbolo dell’Alleanza che unisce Dio e il suo popolo.

13. Gesù Cristo, sposo della Chiesa, e il sacramento del matrimonio.
(…) In virtù della sacramentalità del loro matrimonio, gli sposi sono vincolati l’uno all’altra nella maniera più profondamente indissolubile. La loro reciproca appartenenza è la rappresentazione reale, (…) del rapporto stesso di Cristo con la Chiesa.

tratto da "FAMILIARIS CONSORTIO"



TitoloVII
Can. 1057
1- L’atto che costituisce il matrimonio è il consenso delle parti manifestato legittimamente tra persone giuridicamente abili; esso non può essere supplito da nessuna potestà umana.

2- Il consenso matrimoniale è l’atto della volontà con cui l’uomo e la donna, con patto irrevocabile, donano e accettano reciprocamente se stessi per costituire il matrimonio.

Cap. I La cura pastorale e gli atti da premettere alla celebrazione del matrimonio

Can. 1065
1- I cattolici che non hanno ancora ricevuto il sacramento della confermazione, lo ricevano prima di essere ammessi al matrimonio, se è possibile farlo senza grave incomodo.

2- Si raccomanda vivamente agli sposi che, per ricevere fruttuosamente il sacramento del matrimonio, si accostino ai sacramenti della penitenza e della Santissima Eucarestia.

Cap. VI I matrimoni misti

Can. 1124
Il matrimonio fra due persone battezzate, delle quali una sia battezzata nella Chiesa cattolica o in essa accolta dopo il battesimo e non separata dalla medesima con atto formale, l’altra invece sia iscritta a una Chiesa o comunità ecclesiastica non in piena comunione con la Chiesa cattolica, non può essere celebrato senza espressa licenza della competente autorità.

Articoli tratti dal Codice di diritto Canonico



Cap. II art. 4 par. 3
La coppia coniugale forma una "intima comunità di vita e di amore… fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie". "E’ stabilita dal patto coniugale vale a dire dall’irrevocabile consenso personale".103

Gli sposi si donano definitivamente e totalmente l’uno all’altro. Non sono più due, ma ormai formano una carne sola. L’alleanza stipulata liberamente dai coniugi impone loro l’obbligo di conservarne l’unità e l’indissolubilità.104

"L’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto" (Mc 10,9)105

103 Conc. Ecum. Vat. II Gaudium et spes, 48

104 Cf Codice di Diritto Canonico, 1056

105 Cf Mt 19,1 – 12; 1 Cor 7,10 – 11

Brani tratti da: il Catechismo della Chiesa cattolica